Con recente sentenza (pubblicata il 18/3/2024) il Giudice di Pace di Varese a seguito di ricorso presentato dal nostro studio legale, ha annullato i verbali di contestazione di violazione dell’art. 7 comma 14 C.d.S. notificati ad un disabile che, titolare di regolare autorizzazione per l’accesso alla zona ZTL, ometteva di comunicare l’avvenuto accesso al Comando di Polizia Municipale e/o di effettuare la preventiva registrazione della targa nel database.
Il Giudice varesino applicando la consolidata giurisprudenza della Corte di Cassazione ha infatti, precisato che “la piena effettività del diritto alla circolazione delle persone affette da disabilità motorie non tollera…. limiti o obblighi non previsti dalla legge ma imposti con ordinanza degli enti locali….”
Si e' svolto il 25 gennaio 2024, presso la splendida sala-convegni della RETI spa d Busto Arsizio, il meeting-incontro, col tema "L'incredibile mondo dell'intelligenza artificiale" organizzato da 9 clubs Lions, con capofila, Club Sesto-Somma Host.
Alla presenza di numerose personalita' politiche ed Istituzionali è stato presentato alla platea il padrone di casa, presidente di RETI spa, Bruno Paneghini, che ha inviato i saluti ai partecipanti, dichiarandosi compiaciuto dell'iniziativa ed ha richiamato il vasto interesse e partecipazione all'evento cosi' attuale di questi tempi, illustrando la sua storia di imprenditore.
Moderatore della serata, il giornalista ed editor di Malpensa 24, Andrea Aliverti, ha quindi preso la parola presentando il Relatore della serata, prof. Luca Mari, figura di spicco nel campo della A.I. che vanta una carriera caratterizzata da un impegno profondo nella ricerca e sviluppo di soluzioni basate sulla A.I.
In una sala gremita in ogni ordine di posti, cosa Ci ha detto l'illustre Relatore.
L'A.I. generativa, nasce da algoritmi che possono essere utilizzati per creare nuovi contenuti tra cui, audio, codici, immagini, testi, simulazioni video che sembrano realistici e coerenti.
Come si arriva a cio'?
Con il "Coso" come l'ha definito il Prof Mari, cioe' il ChatGPT, acronimo di Chat Generative Pre-trained Trasformer, e' il chatbot basato su un sofisticato modello Lim, che elabora il linguaggio naturale comprendendo la distribuzione di probabilita' di una sequenza di parole generando risposte alle domande che gli si rivolgono ed intrattenendo conversazioni con l'essere umano.
Rilasciato il 30/11/2023 da li' e' cambiato il mondo.
Ora, come si può riassumere in un articolo giornalistico quanto detto nella serata dal Prof. Mari: semplice, utilizzando la A.I tramite il ChatGPT.
La tecnologia richiamata e' sostanzialmente un abilitatore ma riguarda Noi come esseri umani, ci sono rischi per quello che stiamo vivendo ma dobbiamo cogliere questa opportunita', consapevoli che le cose mutano velocemente ed in modo inaspettato e di cio' dobbiamo essere consapevoli, conoscere il problema che riguarda non solo l'Umanita' in senso lato ma anche riguarda il me/te.
Lo dice con sofferenza il Prof Mari, quasi volendoCi trasmettere il peso che si sente addosso, riportando quanto Ci vuol dire e nel corso della serata cita piu' volte i filosofi classici,ai quali pare voler attingere per un sostegno per mantenere i piedi per terra e non "volare" con la tecnologia che Ci illustra.
Il ChatGPT l'ha paragonato ad un Alieno il "coso verde" che Ci suona alla porta: cosa faresti Tu?
Finora non e' mai successo, ma ora si!!
Propone slide: chiedo al "coso" sintesi dei contenuti di un documento che ho in mano, (che Ci mostra) e di adattare la comunicazione al destinatario agli obiettivi che si pone, devo essere preciso nella risposta e per fare cio' devo fare la domanda nel modo giusto: se questo verra' fatto bene, riscopriremo il valore della parola, questo e' il grande vantaggio della A.I se correttamente applicata.
Questo "coso" pero' commette anche errori, ma abbiamo un aiutante a disposizione per far meglio Noi, perche' fa sintesi di cio' che gia' sapeva ed interpretava, quindi Ci serve.
Un comunicato stampa, un dialogo, l'elaborazione di un documento tecnico, cosa noi gli rappresentiamo lui la descrive, quindi e' una macchina che pensa? No; basta che risolva i problemi E l'uomo come li risolve..? Con la programmazione (soluzione tramite l'algoritmo) e la costruzione della struttura (tramite una rete) imitando come il cervello umano impara cosi' trovando l'architettura software per l'apprendimento automatico. (Google translate) Certo il pericolo che queste costruzioni concentrino il potere in mano a pochi c'e' ma anche l'auspicio di un uso democratico del sistema che prevalga, cosi' A.I. dovrebbe incentivare l'educazione scolastica nello scrivere bene e leggere bene e nelle arti, musica, cinema di fronte a questo strumento il fine e' come formarlo ed addestrarlo con l'esperienza e non sostituirlo all'uomo; come per le fake news ove molto si rischia. Anche il mondo del lavoro subira' forti contraccolpi in tema di posti occupazionali, laddove pero' l'uomo non si assuma le proprie responsabilita' negli ambiti lavorativi.
Conclude il Prof Mari, "la costruzione della struttura di una rete e' inventata e qualcuno l'avra' inventata e programmata, quindi, costui dovra' porsi il problema di come far servire la A.I."
Tutto straordinariamente bello ed intrigante con l'invito del Prof. Mari ad aprirCi verso il futuro, " lo dobbiamo a Noi alle generazioni future perche' la A.I. e' destinata ad aumentare in modo esponenziale in un futuro prossimo, modificando il concetto stesso di lavori affidati a macchine pensanti, con robot in grado di sostituire l'uomo ed interagire sotto il suo controllo".
Sara' motivo di benessere, prosperita', ma solo se verra' usata in modo equilibrato e che non generi conflitti soprattutto generazionali.
Pur straordinario, entusiasmante ed intrigante, il messaggio trasmesso dal prof. Mari, altrettanto lo stesso ha profilato empaticamente che dobbiamo tutti afferrare il senso che nessuna macchina potra' mai sostituire il cervello umano, il pensiero e la coscienza della persona; (ndr. nessun robot versera' mai una lacrima).
Saranno i valori, le virtu', le qualita' delle azioni, in ogni campo, che faranno sempre la differenza.
E’ questa la domanda cui ha risposto – in questo caso in senso negativo - il Giudice Monocratico presso il Tribunale di Busto Arsizio, la quale con una sensibilità sgombra da pregiudizi ha reso un’interpretazione della difficile fattispecie dell’art. 572 c.p. tesa proprio alla valutazione del caso concreto e di quelli che, rubando il titolo ad un famoso libro di Éric-Emmanuel Schmitt, possono definirsi “piccoli crimini coniugali”, dove non sempre è possibile capire con certezza chi sia la vittima e chi il carnefice.
Il caso appare comune a tante coppie, l’amore del giorno del matrimonio si trasforma in un routinario ménage familiare, fatto di lavoro, impegni, figli da educare. Qualcosa implode e iniziano discussioni, denigrazioni reciproche, minacce e ripicche, che con l’avvio della fase della separazione giudiziale, sfociano in denuncia penale, che in alcuni casi diviene strumento di leva a proprio favore per ottenere migliori condizioni innanzi al giudice civile.
L’acume di un giudice accorto, come in questo caso, unito alle positiva valutazione prove prodotte dalla difesa a sostegno dell’imputato, che si è sottoposto anche ad esame, mettono al centro dell’attenzione il concetto di “abitualità” della condotta vessatoria, tesa ad imporre con sistematicità un regime di vita mortificante, per concludere che le azioni e le conseguenze vanno apprezzate nel particolare contesto in cui sono maturate, per verificare l’insieme comportamentale più ampio, da considerarsi unitariamente.
Interessanti spunti vengono resi dal Tribunale anche sul contestato reato di cui all’art. 570 c.p. a carico del marito, prima dell’emissione dei provvedimenti presidenziali in sede di separazione, laddove la moglie sia andata via di casa prelevando somme dal conto corrente comune.
ScaricaSi muove il mercato delle aziende nell’area dell’aeroporto della Malpensa.
Un’importante azienda del settore aereonautico-spaziale con sede nell’area di Malpensa ha, infatti, cambiato proprietà.
La maggioranza delle partecipazioni e’ stata ceduta ad un nuovo gruppo che ha mostrato interesse ed intenzione di ulteriormente implementare ed ampliare il settore di mercato della società, già peraltro qualificato. Per affrontare e concludere l’operazione si sono mossi alcuni big del mondo legale, assistendo le parti nell’esecuzione degli accordi ed elaborazione delle clausole contrattuali.
Lo studio Iametti-Martignoni-Bof, avvocati associati & partners, ha assistito i venditori nel collocamento delle quote sociali, lo studio legale Chiomenti ha assistito dapprima un fondo interessato, quindi subentrati investitori privati, per l’acquisito della maggioranza del capitale sociale, l’assistenza legale nelle trattative e’ stata fornita dallo studio Plurisiders, di Milano, affiancati dallo studio Gianni-Origoni & partners a supporto legale dell’importante istituto di credito finanziatore.
Ciò che caratterizza il nostro studio, oltre alle competenze interdisciplinari in campo societario, civile e tributario, è la capacità di offrire una visione d’insieme e accompagnare il cliente nelle sue scelte garantendo il supporto che assicuri al meglio la realizzazione dei suoi progetti.
Il tema della responsabilità professionale è sempre più all’ordine del giorno e non risparmia neppure gli ausiliari del Giudice.
Nel caso affrontato i debitori esecutati in sede di procedura esecutiva immobiliare rivolgevano le loro domande risarcitorie in un separato giudizio contro il perito estimatore nominato dal Giudice dell’Esecuzione per la quotazione del compendio, colpevole a loro dire di non aver correttamente valutato la casa staggita già di loro proprietà.
Il Tribunale di Busto Arsizio, con la decisione qui segnalata, dopo aver inquadrato la responsabilità nell’ambito della tutela aquiliana (e non contrattuale come richiesto dagli attori), respingeva ogni pretesa, ribadendo altresì il concetto della libera scelta dell’estimatore nel ritenere la maggior affidabilità degli indici immobiliari delle Camere di Commercio rispetto a quelli dell’Agenzia delle Entrate.
Per la sentenza integrale:
ScaricaL’amministratore di fatto si qualifica in base ad elementi logici da valutarsi singolarmente, caso per caso, e rappresentativi di una situazione di fatto che individui nel soggetto il vero “gestor” dell’attività d’impresa.
La sentenza della Suprema Corte, Cass. Pen. sez V 3/12/2020 n. 34508 si esprime nel solco, oramai ampiamente maggioritario, del riconoscimento dell’amministratore di fatto di una società e quindi la coeva responsabilità penale propria dell’amministratore di diritto ex art 223 L.F., laddove lo stesso abbia, in base ad elementi logici, rivestito effettivamente la carica di amministratore in luogo del preposto di diritto, e desunti dalla disponibilità di scritture contabili e sociali e la materiale consegna al curatore fallimentare delle stesse.
In particolare nella citata sentenza la Corte Suprema, pur rilevando che le censure mosse dal ricorrente sono inammissibili, in quanto sindacato precluso alla Corte rientrando il ricorso nel merito delle valutazioni effettuate dalla Corte territoriale, ha però avvalorato il principio di diritto giurisprudenziale consolidato e fortemente ancorato alla valutazione da effettuarsi, sotto i profili fattuali e de iure, caso per caso, con verifica concreta e reale della operatività dei soggetti che gestiscono la società, amministratori formalmente in carica e/o meri manager fittizi o di comodo.
Nel caso di specie la doglianza dell’imputato relativa alla mancanza della “cassa sociale” non poteva essere attribuita al solo amministratore di diritto susseguitosi nel tempo, ma al momento in cui, lasciata la carica di amministratore, l’imputato avesse fornito prova della presenza, in tale momento, della provvista al curatore fallimentare: elementi non forniti e da qui il riconoscimento della penale responsabilità quale amministratore di fatto.
La vicenda si snoda in un comune del varesotto allorchè un giornalista indipendente, proprietario di un blog, ha censurato il comportamento di un consigliere comunale, definendolo "Fracchia" noto personaggio creato da Paolo Villaggio, ovvero cabarettista comico ed acrobata politico.
Nella fattispecie il giornalista censurò l'uomo politico per le sue dichiarazioni degne di un cabarettista politico, confuso ed un po' sfigato (da qui l'accostamento a Fracchia), in grado di regalare momenti di comicità con le sue dichiarazioni politiche.
Orbene il Tribunale con lunga, articolata e motivata dissertazione, anche nella ricostruzione istruttoria dei fatti, giunge ad un verdetto di assoluzione perché il fatto non costituisce reato, ritenendo che il contesto (frasi e circostanze) che hanno portato alla identificazione con Fracchia non costituiscano attacchi alla persona ma alla funzione politica svolta dal consigliere comunale, toccando temi politici e non personale dotati di continenza, verità ed interesse pubblico.
Anzi tali contestazioni hanno consentito al consigliere comunale di compiutamente replicare alle accuse politiche mosse.
Pertanto l'esistenza delle tre condizioni nella fattispecie in esame, tutte concorrenti tra di loro, integrano la scriminante (anche sotto il profilo della satira nella figura di Fracchia) dell'interesse pubblico e quindi della non colpevolezza del giornalista.
Sentenza da leggersi nel testo integrale per gli arresti giurisprudenziali richiamati al seguente link:
ScaricaE’ possibile per i comproprietari di un bene immobile sottoposto a pignoramento acquistare le quote del debitore prima di un eventuale asta ed evitando il giudizio divisionale?
Il Tribunale di Busto Arsizio dà una risposta affermativa e con una pregevole ordinanza emessa in data 24/02/2020 affronta la relativa tematica sotto numerosi aspetti, prediligendo la soluzione positiva in quanto idonea a contemperare sia l’interesse dei comproprietari a godere di una “corsia preferenziale” sia l’interesse del creditore, che non vede pregiudicate le proprie ragioni in quanto l’assegnazione avviene al prezzo base di perizia e con spese di trascrizione a carico degli aggiudicatari.
Qui di seguito il testo completo:
ScaricaA volte capita che i nostri clienti si trovino inaspettatamente davanti ad una casa, un appartamento, un terreno che suscita il loro interesse, fa brillare loro gli occhi, siano essi acquirenti privati o imprese specializzate di settore, ma al momento di approfondire le verifiche scoprono che sull’immobile gravano delle ipoteche. Gli istituti di credito, contattati per cercare una soluzione, si perdono in mille cavilli e ritardi….
A volte è lo stesso comproprietario del bene che vorrebbe trovare il modo di vendere la propria quota, ma si vede impedito dall’ipoteca iscritta a carico di uno degli altri comunisti.
La procedura di liberazione degli immobili dalle ipoteche, a determinate condizioni, può essere una strada percorribile per togliere di mezzo gli ostacoli che si frappongono al risultato sperato, seppur non sia un istituto giuridico spesso utilizzato.
Lo studio legale ha già con successo affrontato alcune procedure e consentito di portare a termine il sogno dei nostri clienti o, più semplicemente, un affare ritenuto vantaggioso.
In tal senso, si segnala la recente ordinanza di accoglimento emessa in data 08/10/2020 dal Tribunale di Busto Arsizio, che ha respinto le doglianze del creditore ipotecario e ha disposto, previa verifica del corretto deposito di tutta la documentazione necessaria, la liberazione dell’ipoteca iscritta sulla quota di ½ del bene oggetto del giudizio.
Qui di seguito il testo completo:
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